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Violenza sulla donne, il grido di dolore delle 7 milioni di vittime: "Siamo al loro fianco"

"Molte le donne accolte in questi anni, tante le storie e le sofferenze di donne maltrattate e minacciate”. Il messaggio della direttrice del Villaggio SOS di Vicenza

Oggi è il 25 novembre, giornata simbolo di una quotidiana lotta delle donne e per le donne, per liberarle dalla violenza che, soprattutto in ambito familiare, subiscono spesso in silenzio” Così la dott.ssa Marta Trecco, direttrice del Villaggio SOS di Vicenza commenta il senso e i dati che pesano su questa ricorrenza.

“Poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Una su tre nella fascia d’età tra i 16 e i 70 anni - sottolinea - Secondo i dati Istat, per quasi 3 milioni di loro (il 13,6%) l’abuso è perpetrato dal partner attuale (855mila) o dall’ex compagno (2 milioni 44 mila). Numeri che vanno di pari passo con quelli delle condanne definitive per maltrattamenti in famiglia, in aumento dalle oltre 2.400 del 2010 alle circa 3.160 del 2017".

"Secondo il nostro osservatorio di SOS Villaggi dei Bambini - spiega - negli ultimi anni sono in aumento le richieste di aiuto di donne vittime di maltrattamento che chiedono protezione per sé e i propri figli. Il fenomeno della violenza assistita dai bambini del resto è legato a doppio filo a quello della violenza subita dalle donne all’interno delle mura domestiche. Non a caso risulta in crescita il numero dei bambini esposti a episodi di violenza dentro casa, che da ambiente protetto si trasforma così in luogo di pericolo".

"Per dare una risposta concreta a questo drammatico fenomeno - continua - abbiamo da anni avviato il progetto «Mamma e Bambino», un programma che offre accoglienza e supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, evitando la separazione del nucleo familiare. In parallelo, lavoriamo quotidianamente al fianco delle madri accolte per aiutarle a riconquistare la loro autonomia e accompagnarle nel percorso di ricerca di un lavoro e di un alloggio. Molte le donne accolte in questi anni, tante le storie e le sofferenze di donne maltrattate e minacciate, come Lucia (nome di fantasia) picchiata per 11 anni dal marito che ha trovato nel 2000 la forza di denunciare per salvare la propria vita e quella dei quattro figli.”

“Una notte mi ha portato sulla sponda di un fiume, mi ha lasciato nuda, senza niente addosso e ha iniziato a picchiarmi. Mentre lo faceva, spesso m’insultava, mi diceva che ero una puttana, che non meritavo altro. Tornati a casa, mi ha spento una sigaretta sulle gambe. Non lo so come ho fatto a sopportare tutto questo. Non so nemmeno come sono sopravvissuta. Quando entri nella spirale della violenza ti senti come condannata a non uscirne più. Io ci sono riuscita grazie ai miei figli”.

“Vogliamo – riprende Marta Trecco - essere al fianco di queste donne forti che hanno patito vessazioni a volte inimmaginabili proprio per mano di chi avrebbe dovuto amarle. I bambini sono spesso il motore di scelte coraggiose che portano a denunciare quanto subito, ma sono anche i più fragili in questi contesti e i primi a dover essere difesi e sostenuti. L’immobilità, il non scegliere, può compromettere il loro percorso di vita in maniera significativa. L’invito è dunque a denunciare, a rivolgersi ai carabinieri e agli enti preposti per trovare protezione. Noi ci siamo.”

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