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Festa della liberazione, Vicenza ricorda i suoi caduti: la cerimonia in tempo di Covid

Deposta una corona d'alloro alle lapidi del Museo del Risorgimento e della Resistenza

Per la ricorrenza del 25 aprile, che quest'anno in tutta Italia deve essere celebrata senza cerimonia pubblica a causa dell'emergenza Coronavirus, questa mattina il sindaco Francesco Rucco ha deposto al suono del "Silenzio" una corona d'alloro sulle due lapidi che ricordano i 148 Caduti vicentini della Guerra di Liberazione, nel parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza.

Scortata da un vigile in alta uniforme, era presente la Bandiera di Vicenza, decorata con due medaglie d'oro al valore militare, una delle quali per i fatti della Resistenza.

Erano presenti Danilo Andriollo, presidente provinciale dell'associazione nazionale Partigiani d'Italia, e Francesco Binotto, presidente della Confederazione associazioni combattentistiche di Vicenza, in rappresentanza di tutte le associazioni vicentine che ogni anno partecipano alla cerimonia pubblica.

L'orazione ufficiale della cerimonia che si sarebbe dovuta tenere, come da tradizione, in piazza dei Signori, era già stata affidata a suo tempo al generale Enrico Pino, ex generale di corpo d'armata dell'Esercito Italiano.

Il generale Pino, membro del direttivo dell'Associazione nazionale combattenti forze armate Regolari nella Guerra di Liberazione, storico della seconda guerra mondiale, ha videoregistrato il testo del suo intervento, dedicato al poco noto tema degli ex internati militari che riguardò oltre 10 mila vicentini, di cui 2.350 provenienti dalla città.

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