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Lotta all'evasione, Asiago trascina il Veneto ma le irregolarità sono ancora moltissime

In tutto il 2018 solo 38 Comuni della nostra regione (ovvero il 7% dei Comuni totali) hanno recuperato risorse con la lotta all’evasione, sei comuni in meno rispetto al già disastroso 2017. I soldi recuperati, però, sono in netta crescita

Dalle attività in nero alle opere abusive; dall’evasione delle tasse locali (Imu e Tasi in primis) alle dichiarazioni fasulle sui redditi per ottenere sconti e agevolazioni. Sono tanti, secondo un decreto legge del 2005, gli ambiti in cui i Comuni veneti possono partecipare alla lotta contro l’evasione sul proprio territorio, denunciando gli illeciti e trattenendo per sé tutto ciò che emerge dal sommerso.

Eppure anche gli ultimi dati pubblicati in questi giorni dal Ministero degli Interni dimostrano come questa attività sia ancora marginale per le amministrazioni locali, per non dire superflua.

Guardando ai dati forniti dal Ministero ed elaborati dallo Spi Cgil del Veneto – che assieme agli altri sindacati dei pensionati siede ai tavoli con i Comuni nell’ambito della negoziazione sociale durante i quali si parla anche di patti antievasione – si evince che in tutto il 2018 solo 38 comuni della nostra regione (ovvero il 7% dei comuni totali) hanno recuperato risorse con la lotta all’evasione, sei comuni in meno rispetto al già disastroso 2017. I soldi recuperati, però, sono in netta crescita: dai circa 670 mila e 300 euro del 2017 si è passati nel 2018 a 1 milione e 100 mila euro. Ma è un dato totalmente drogato da Asiago che lo scorso anno, tramite una operazione che ha fatto emergere la mancata denuncia di guadagni da parte di alcune società immobiliari, ha recuperato 650 mila euro, in pratica oltre metà di quanto emerso in tutto il Veneto.

“Anche gli ultimi dati forniti dal Ministero dimostrano che la strada da fare su questo fronte è ancora lunga e in salita – commentano Renato Bressan, della segreteria dello Spi Cgil del Veneto e Gino Ferraresso, responsabile del Dipartimento Welfare Spi Cgil Veneto – Le considerazioni da fare sono soprattutto queste: diminuisce il numero dei comuni, sia a livello nazionale che veneto, che a seguito di segnalazioni qualificate ottengono contributi dal ministero dell'interno per la partecipazione all'accertamento fiscale e contributivo. Diminuiscono le entrate a favore dei comuni a livello nazionale ed aumentano a livello Veneto solo perché il comune di Asiago introita quasi 650mila euro nel 2018. Le città capoluogo del Veneto fanno complessivamente una brutta figura, anche guardando gli anni precedenti. Infine, bisogna dire che rimane forte l'attenzione su questo tema nei comuni della provincia di Verona e Vicenza, meno nelle altre”.

Insomma, sul fronte della lotta all’evasione i Comuni veneti devono fare ancora molto, come sottolineano sempre i sindacati durante la negoziazione sociale. “Quando ci sediamo al tavolo coi sindaci – concludono Bressan e Ferraresso - mettiamo sul piatto diversi temi che ci stanno a cuore fra cui quello dei Patti antievasione tramite i quali chiediamo l’impegno dell’amministrazione a recuperare risorse dal sommerso come previsto dal Decreto-legge 30.9.2005, n. 203. Continueremo a battere molto su questo punto perché con la lotta all’evasione i Comuni possono ottenere molto risorse da utilizzare per le fasce più fragili della nostra popolazione, come gli anziani”.

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