rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Velo d'Astico

La porcilaia dell'orrore: a un'unghia dalla verità

I ricercatori del Labanof hanno ritrovato il reperto che potrebbe, finalmente, portare la luce su una delle vicende più oscure degli ultimi anni: un caso senza cadaveri e senza colpevole


Passano undici lunghi anni e Valerio Sperotto nel frattempo si è risposato. Si è fatto una ragione dell’abbandono di Elena e ha trovato una nuova compagna di vita, Virginia Mihai. Ha 41 anni e un passato da direttrice delle poste di Craiova quando il 22 aprile del 1990, la bruna rumena, scompare anche lei come la Zecchinato, nel nulla.

Ma una traccia la lascia, la sua auto: una Renault Clio con targa rumena parcheggiata lungo Viale Venezia, vicino alla stazione di Vicenza. Il fatto che abbia lasciato la sua auto per prendere un treno non convince gli investigatori, come non convince il racconto dello Sperotto che narra che quel giorno litigarono e lei lo lasciò lungo la strada verso Piovene. È così che fini indagato senza particolari conseguenze.

Ma la scomparsa delle due donne era un fatto, come lo era l’assenza di prove per dire che erano state assassinate.

Spuntano ossa umane: le indagini

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La porcilaia dell'orrore: a un'unghia dalla verità

VicenzaToday è in caricamento