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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Arzignano

«Pfas e diossine nelle uova»

La scoperta inquietante, che rimanda anche ai cascami dell'affaire Miteni, è avvenuta nell'ambito di una ricerca localizzata nel Veneziano ed è stata rilanciata durante la prima serata della Ecofesta iniziata in queste ore nella città del Grifo. Frattanto arriva l'ennesimo monito degli attivisti: «Va monitorata in modo millimetrico la catena alimentare»

«In queste ore grazie ad uno studio indipendente apprendiamo che un campione di uova analizzato nel Veneziano è risultato pieno di diossine oltre i limiti nonché di dosi significative di Pfas, al limite delle soglie di precauzione. Le istituzioni debbono tenere conto di questi campanelli d'allarme e non debbono sottovalutarli». Ieri 16 settembre Giovanni Fazio, uno dei volti storici dell'associazione ecologista Cillsa ha usato queste parole durante la prima giornata della Ecofesta organinzata dalla stessa Cillsa col patrocinio del comune della «città del Grifo»: première tenuta nella biblioteca civica arzignanese che oltre a Fazio ha visto la presenza di Donata Albiero (altro volto storico di Cillsa) del fotografo Federico Bevilacqua (che ha parlato del suo libro dedicato all'affaire Pfas «Formula di un disastro invisibile») nonché dell'assessore all'istruzione Riccardo Masiero. Con loro c'erano Giovanna Pescetti al flauto e Antonio Camponogara al pianoforte che hanno dato vita ad un breve concerto. La serata peraltro è stata il prologo della manifestazione vera e propria che tra mobilitazione, approfondimenti, inziative culturali e ricreative punta a diffondere nel comprensorio dell'Ovest vicentino e del Veneto tutto una maggiore coscienza ambientalista. «Se questa è la situazione evidenziata nel Veneziano a seguito di un piccola ma rigorosa ricerca studio indipendnete condotta da Isde - medici per l'ambiente come sta messo allora il Veneto per quanto riguarda la contamianzione della catena alimentare?». Il monito di Fazio, di cui si trova una traccia anche in un intervento pubblicato sul blog dell'associazione prende spunto da una recentissima uscita dei comitati che nel Veneziano si stanno battendo contro l'inceneritore di Fusina. La querelle è nota da tempo. Non più tardi del 28 marzo Mattia Donadel, uno dei volti di psicco della galassia ecologista veneta aveva lanciato un pesante monito all'indirizzo delle istituzioni. Ma che cosa sono i Pfas e le diossine? I primi sono i temutissimi derivati del fluoro che hanno inquinato una porzione rilevante del Veneto centrale tra Veronese, Vicentino e Padovano a causa della maxi contaminazione attribuita alla Miteni: una industria chimica dell'Ovest vicentino oggi fallita. Le diossine invece sono sostanze chimiche assai nocive che spesso vengono sprigionate a seguito della combustione tipica di inceneritori e termovalorizzatori. I gestori degli impianti sostengono che questi ultimi rispettino i limiti previsti dalla legge. Ma sull'effettivo rispetto di quei parametri e sulla aleatorietà di questi ultimi una parte consistente del mondo scientifico contesta in radice le rassicurazioni degli stessi gestori. A margine dell'evento di ieri Fazio, che è un medico ben conosciuto in città, è tornato sul punto («sono stati riscontrati Pfas e diossine nelle uova») indirizzando, per l'ennesima volta, ai ministeri competenti e alla Regione Veneto una richiesta impellente: «Va monitorata in modo millimetrico la catena alimentare».

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