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Tunnel Pedemontana, ricorso al Tar del Lazio: «Sospensione delle opere»

Mercoledì il Covepa ha presentato un'istanza con circa 40 firmatari in riferimento alle vicende della variante alla Galleria Malo-Castelgomberto che interessa la contrada di Vallugana nella frazione di San Tomio a Malo.

«Al TAR Lazio intendiamo chiedere la sospensione delle opere avviate anche in queste ore in violazione delle delle prescrizione della commissione VIA e delle promesse vane di una amministrazione comunale e regionale assoggettate ai voleri di SIS. In piena notte hanno iniziato ad esplodere mine e a scavare attraverso la galleria finestra di Vallugana; contestiamo l'aperta violazione delle valutazioni ambientali promosse dalla nuova struttura di progetto della Superstrada Pedemontana Veneta». 

A comunicarlo è Matilde Cortese portavoce bassanese del CoVePA. Il ricorso contro la variante della Pedemontana arriverà nella giornata di mercoledì al Tar del Lazio. L'istanza è stata firmata da circa quaranta firmatari di Malo e Vallugana ed è rivolto contro la Regione Veneto, il commissario e la Struttura di Progetto di Pedemontana Veneta, la SIS scpa, la SPV spa e il Mnistero dell'Ambiente. E' mosso in riferimento alle vicende della variante alla Galleria Malo-Castelgomberto che interessa la contrada di Vallugana nella frazione di San Tomio a Malo.

In Vallugana la galleria di soccorso è utilizzata per i lavori di scavo della galleria "Malo". La decisione, per velocizzare i lavoro, arriva dopo il parere del Ministero e dopo il lungo blocco del cantiere. Eppure nel primo progetto questa soluzione era assolutamente vietata. «E' un ricorso che intende far valere quanto stabilito sin dal 2006 nei provvedimenti prescrittivi del CIPE e confermati dal commissario Vernizzi fino a che è rimasto incarica nel 2016», specifica il CoVePA che nel dettaglio chiede che nessun metro cubo di materiale scavato esca dalla galleria di servizio: «Si tratta di un punto che mira alla salvaguardia paesaggistica dell'area sottoposta a numerosi vincoli regionali. I cittadini ribadiscono che la commissione VIA nazionale ha omesso di considerare le osservazioni inviate al Ministero dell'Ambiente ai primi settembre dove si denunciava l'insostenibilità di un cantiere che vedrà il passaggio di 580 camion al giorno e che scaverà milioni di mc di roccia, che lavorerà in un frantoio posto a poche decine di metri dalle case».

Infine, per i ricorrenti, emerge la omissione della cosiddetta opzione alternativa all'apertura del traforo Malo -Castelgomberto che è tuttora sequestrato alle estremità: «Quella alternativa è costituita da sud dalla A-31 nei tratti di A-4 da Vicenza est fino allo svincolo di Thiene tra SPV e A-31 e dal cosiddetto Valdagno-Pass, che connette la Valle dell'Agno con lo svincolo di Thiene attraverso Schio e l'A-31 da nord».

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