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Coronavirus, nuovo coprifuoco: tutti i negozi chiusi la domenica e passeggiate entro 200 metri da casa

Il presidente della Regione ha firmato questa mattina l'ordinanza che impone restrizioni più rigorose per tutti i veneti. Niente parchi e giardini pubblici

Quanto preannunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia è stato confermato venerdì dal governatore stesso, durante il consueto aggiornamento dal quartier generale della protezione civile a Marghera. Tutti i negozi di alimentari di qualsiasi dimensione, fino al 3 aprile, resteranno chiusi la domenica. Restano aperti invece farmacie, parafarmacie e edicole. Parchi, giardini pubblici e siti di aggregazione chiusi. Bar aperti solo nella rete autostradale e nei distributori della rete extraurbana secondaria da lunedì a domenica, dalle 6 alle 18.

Parchi e giardini chiusi

Saranno limitate le passeggiate e l'attività motoria ad un raggio di 200 metri da casa, con l'obbligo di documentazione del luogo di residenza-dimora. Ma non solo: come era facile presagire, parchi, giardini pubblici e tutti i luoghi nei quali è facilitato l'assembramento di persone rimarranno chiusi. Sarà vietato l'utilizzo di monopattini e anche biciclette a passeggiata assistita. Saranno quindi consentiti solo gli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ed emergenza e accessi agli esercizi commerciali aperti.

«Non stiamo giocando a monopoli quando decidiamo di chiudere i negozi. - ha specificato Zaia - Quando arriveremo alla fine capiremo se ha avuto senso agire in questo modo. Mi spiace per i disagi che stiamo creando ai cittadini, ma anche loro devono sentirsi parte di questa battaglia. Dietro alle ordinanze che facciamo c'è un comitato scientifico, che valida propone e decide».

Il punto sui ricoveri

Ad oggi sono 4031 le persone positive al coronavirus in Veneto, 12342 quelle in isolamento, 236 in terapia intensiva per un totale di 1.070 ricoveri. Sono questi i dati con cui ha aperto il punto stampa Zaia. «Abbiamo pazienti ricoverati in Infettive, semi intensiva e terapia intensiva che di fatto formano un grande ospedale hub. Lo dico perché c'è ancora chi non ha capito la gravità della situazione. - ha sottolineato il presidente del Veneto - Un quarto dei veneti ricoverati finisce intubato».

Zaia si è soffermato ancora una volta sulla difficoltà a reperire i presidi sanitari. Dalle mascherine ai respiratori, molti (quelli acquistati) fermi alla frontiera e dirottati. Altri impossibile da reperire: «Partecipiamo a trattative per mascherine fuori da ogni senso etico. Si parte da 1 euro, si arriva a 4 o 5 euro per mascherina». La verità è che non ci sono dispositivi in giro per il mondo: «Non riusciamo a comprare mascherine. - ha ribadito il governatore - Mi ha chiamato un grosso industriale del Veneto, che non posso citare, che sta pensando di produrne anche lui». A chi chiede l'efficacia dei dispositivi di protezione realizzati da Grafica Veneta, Zaia risponde senza mezzi termini: «Quelle di Grafica Veneta sono mascherine che hanno un filtraggio garantito, e non sono un presidio sanitario. Tra niente e queste, meglio queste».

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