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Domenica, 28 Aprile 2024
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Coronavirus, il punto di Luca Zaia: «Con i vecchi parametri il Veneto oggi sarebbe arancione»

L'appuntamento con il presidente della Regione con gli aggiornamenti Covid in Veneto: «In terapia intensiva, a parte due persone, tutti non vaccinati»

Sono 425 -  "scovati" su 13mila tamponi, con un'incidenza del 3,20% - i nuovi contagiati in Veneto nelle ultime 24 ore. Il dato si evince dal bollettino delle ore 8 di Azienda Zero, spiegato dal presidente della Regione durante la conferenza stampa nella sede della protezione civile a Marghera. Secondo il report, sono 13.779 gli attualmente positivi in Veneto. Altri 2 i decessi. 

Negli ospedali sono invece 206 i ricoverati in Veneto, di cui 24 quelli curati in terapia intensiva dove i pazienti «tranne due sono tutti non vaccinati», mentre a chiudere il cerchio vi sono poi i restanti 182 pazienti in area non critica «dove il 66% sono persone non vaccinate». Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha fornito quest'oggi, lunedì 9 agosto 2021, i dati relativi ai ricoveri negli ospedali della nostra Regione. Per quanto riguarda invece le terapie intensive non dedicate a pazienti Covid, in Veneto sono oggi 353 i posti letto occupati.

Il governatore Luca Zaia ha quindi spiegato che ad oggi «questa cosiddetta quarta ondata non ha replicato il modello inglese, a differenza di quanto sostenuto da alcuni addetti ai lavori, perché noi oggi non abbiamo un "assalto agli ospedali", mentre abbiamo un contingente di positivi quotidiano significativo a fronte anche di un campagna di screenig da 50 mila tamponi che facciamo in Veneto». Il presidente ha poi sottolineato: «Il virus c'è, ma è pur vero che oggi possiamo dire che la proposto fatta di togliere l'Rt e i vecchi parametri oggi ci sta dando ragione, perché coi vecchi parametri oggi saremmo in zona arancione con i negozi chiusi. Aver modificato i parametri ci consente di accompagnare questa fase di convivenza con il virus con tassi di occupazione dei posti letto al 2% sia in area non critica che in terapia intensiva».

Il presidente Zaia ha poi sottolineato che «se da un lato non bisogna "far tragedie", dall'altro non si può nemmeno  «liquidare Covid come un'influenza, perché è vero che già in tutto il mondo si cura a casa il 95% dei casi, ma quel 5% che resta, per la logica dei numeri, se cresce esponenzialmente rischia comunque di mandare in tilt gli ospedali. Perché se non siamo nemmeno d'accordo sul fatto che almeno il 5% dei casi potrà avere bisogno di cure in ospedale, dalla Pneumologia alla sub-intensiva o terapia intensiva, allora è meglio chiudere il libro e parlare di altro. Qui non è che ci divertiamo a parlare di coronavirus, - ha aggiunto Luca Zaia - il problema è che se quel 5% dei contagiati comincia a riguarda numeri sempre più grandi si va alla paralisi. E a me non sembra corretto che si arrivi ad avere duemila o tremila persone in ospedale perché questo significa anche non poter più curare gli oncologici, non poter curare patologie cardiovascolari o fare interventi in elezione, questo è il vero problema».

Per quanto riguarda i vaccini, Zaia ha annunciato che per il mese di agosto saranno a disposizione “almeno un milione di vaccini” e che il Veneto ha pronto un  nuovo piano di Sanità pubblica. Infine, tra le novità, il fatto che da domani, martedì 10 agosto, i tamponi non saranno più gratuiti, fatta eccezione per i cittadini sotto i 12 anni e per chi ha un esonero certificato dall’Ulss alla vaccinazione. Le tariffe per chi vuole fare il tempone sono di 8 euro (12-17 anni) e 15 euro (per i maggiorenni).

«La caratteristica di questa ondata è che non abbiamo un assalto all'ospedale - ha concluso Zaia - se oggi avessimo i vecchi parametri il Veneto sarebbe in zona arancione. E se oggi gli ospedali non sono pieni, lo dobbiamo ai cittadini che si sono vaccinati»

Report 09.08.2021-2

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