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Martedì, 16 Aprile 2024
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Capriolo decapitato: il macabro ritrovamento sui Berici

Forse usata come trofeo la testa dell'ungulato ritrovato dal presidente dell'associazione “Difesa natura 2000 Colli Berici” che in un post su Facebook avverte l'autore del gesto: «Prima o poi farai un passo falso»

Un capriolo senza testa in mezzo su una radura tra le colline dei Monti Berici. Il macabro ritrovamento è stato fatto domenica dal presidente dell'associazione “Difesa natura 2000 Colli Berici” Bertillo Conte che in un post su Facebook non usa mezzi termini nei confronti dell'autore del gesto: «Di solito non riesco ad offendere le persone però questa volta dirti coglione è farti un complimento, potevi portarti via anche la carne invece di lasciarla in pasto alle mosche, se poi hai voluto che lo dovevo trovare io per forza attento che prima o poi un passo falso lo fai».

Sul suo profilo Conte ha postato la foto dell'animale decapitato e sono stati invitabili i commenti, quasi tutti di deplorazione per il gesto con invettive anche molto pesanti contro chi l'ha commesso. Qualcuno ha poi preso le difese dei cacciatori, primi "sospetti" della decapitazione, affermando che una "doppietta" non avrebbe mai lasciato la carne di un capriolo morto. 

Nell'ultimo anno sono stati quasi 300 - secondo le stime delle guardie zoofile di Vicenza - i caprioli abbattuti sui Berici e poi finiti in pentola. In questo caso, come spiega Renzo Rizzo, capo del nucleo vicentino, «hanno preso la testa dell'animale perché magari la carne non era più buona, forse il capriolo è stato vittima di un incidente stradale e invece di seppellirlo hanno conservato "il trofeo" magari da mostrare in qualche gara. Quello che a me sembra certo è che è stata gente "del mestiere"»

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