rotate-mobile
Attualità

Bocciodromo, deflagra la polemica sul bando

Le opposizioni temono interferenze sugli uffici. La giunta respinge le accuse mentre i ragazzi di via Rossi attaccano l'esecutivo

Il futuro del «centro sociale Bocciodromo di via Rossi», oggi gestito da una realtà legata alla galassia antagonista, manda in fibrillazione la giunta di centrodestra di Vicenza che ieri ha risposto a muso duro dopo essere stata chiamata in causa dalla opposizione di centrosinistra. La quale non più tardi del 18 giugno aveva accusato l'amministrazione di possibili interferenze sulla gara in corso proprio per la gestione dello stabile della zona Ferrovieri. Frattanto i ragazzi del centro sociale puntano l'indice contro l'esecutivo di palazzo Trissino «le idee che hanno trovato casa al Bocciodromo negli ultimi anni sono particolarmente scomode per la giunta che governa la città».

Il cosiddetto «Bocciodromo» è uno spazio autogestito da un gruppo di soggetti vicino alla galassia antagonista che occupa giustappunto un edificio in via Rossi in ragione di un accordo stipulato anni fa con il Comune di Vicenza quando in città governava il Partito democratico con i suoi alleati. La asserita vicinanza delle associazioni vicine al bocciodromo al centrosinistra da anni non è vista bene dal centrodestra. Il quale non vede di buon occhio le attività organizzate al Bocciodromo stesso, accusato negli anni di avere beneficiato di una serie di condotte di favore da parte del comune giustappunto in ragione di una asserita vicinanza tra settori del centrosinistra e delle associazioni che conducono la struttura.

Questa asserita vicinanza era stata oggetto di una serie di critiche durante la campagna elettorale per le municipali del 2018 da parte di alcuni settori del centrodestra, raggruppamento poi che vinse le elezioni con Francesco Rucco divenuto sindaco nel giugno dell'anno passato. Ed è in questo contesto di grande effervescenza tra schieramenti che la giunta ha deciso di indire una gara per la gestione di quegli spazi, anche in considerazione del fatto che la convenzione sottoscritta durante la precedente amministrazione è nel frattempo scaduta.

Ed è in questo contesto che pochi giorni orsono il centrosinistra è partito lancia in resta sostenendo che l'attuale giunta stia travalicando il suo ruolo tanto da arrivare a preconizzare il rischio che sugli uffici siano state esercitate alcune pressioni sulla procedura di gara in corso per riassegnare gli spazi. «Ci preoccupa molto - scrivono in una nota congiunta redatta ieri i consiglieri comunali di minoranza Sandro Pupillo, lista Da Adesso in Poi; Ciro Asproso, lista Coalizione civica e Otello Dalla Rosa del Pd - quanto sta accadendo rispetto alla gara per la concessione in uso dell'immobile di proprietà comunale denominato Bocciodromo a cui, oltre agli attuali gestori del centro sociale hanno presentato un progetto anche l'Associazione di promozione sociale serba Sloga e il Comitato provinciale Asi. A tal proposito - proseguono Pupillo, Asproso e Dalla Rosa - abbiamo preparato una interrogazione e una richiesta di accesso agli atti, poiché da alcune interlocuzioni avute pare vi sia stato un comportamento volontario da parte di alcuni componenti dell'amministrazione comunale atto, potenzialmente, a condizionare la gara e perché troviamo quanto mai anomalo e sospetto che, a buste aperte, venga nominata una seconda commissione, definita più specifica, per il vaglio dei progetti di gestione dell'immobile e per la valutazione l'offerta economica».

Appresso un altro fendente: «Inoltre, ci risulta che Asi abbia partecipato al bando senza aver effettuato alcun sopralluogo cognitivo dell'immobile in oggetto. Ispezione, che è solitamente propedeutica a descrivere l'offerta tecnica in maniera puntuale, sia per ciò che riguarda l'utilizzo degli spazi e le attività che vi si intende svolgere, sia per determinare una proposta progettuale ed economica consona. Questa amministrazione - si legge - ha sempre dimostrato un atteggiamento ostile nei confronti degli attuali gestori del Bocciodromo, ma ci auguriamo - concludono Sandro Pupillo, Ciro Asproso e Otello Dalla Rosa - che tale avversione rimanga circoscritta agli aspetti politico-ideologici, e che non abbia ad intaccare il regolare svolgimento di una gara pubblica poiché, in tal caso, saremmo costretti a presentare un esposto in prefettura ed uno in questura». In questo senso Asproso spiega che «come abbiamo fatto rilevare in una interrogazione redatta il 18 luglio noi chiediamo con forza chiediamo come mai, almeno stando a quanto apprendiamo dai media, prima di procedere con l'apertura e la valutazione delle offerte tecniche, sia necessario nominare una nuova commissione più specifica per il vaglio dei progetti di gestione dell'immobile e per la valutazione l'offerta economica».

Si tratta di parole che pesano come macigni alle quali ha replicato l'assessore alla trasparenza Silvia Maino con una nota diramata ieri. «Sono accuse di una gravità inaudita quelle fatte dai tre consiglieri di minoranza... perché parlare di amministratori che vogliono condizionare la gara è fuorviante, irrispettoso e sbagliato. Ovviamente, nessun amministratore si è mai occupato della redazione del bando in tutte le sue fasi, né tantomeno della nomina della commissione, azioni che competono esclusivamente al dirigente preposto». L'assessore alla trasparenza Silvia Maino nel rispondere ai tre consiglieri di minoranza parla anche di «un attacco vile che rispediamo al mittente, garantendo che non c'è alcun atteggiamento ostile nei confronti degli attuali gestori dell'immobile, ma solo la volontà di gestire il bando nella maniera più precisa e trasparente possibile, proprio per ribadire la nostra imparzialità». Maino spiega che con la sua iniziativa il centrosinistra vuole alimentare «la politica del sospetto, confermando un atteggiamento a dir poco astioso nei confronti di questa amministrazione».

Tuttavia dalle voci che si rincorrono a palazzo Trissino pare che una parte della maggioranza, sindaco in primis, non sia entusiasta della piega presa dagli eventi. La linea dura nei confronti del bocciodromo infatti sarebbe una esclusiva di quella parte dell'esecutivo vicino all'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan di Fdi (in primis l'assessore berico al commercio Silvio Giovine) nonché una esclusiva del Carroccio, più segnatamente dell'assessore allo sport della Lega Matteo Celebron.

«In questo momento - controreplica Asproso - noi attendiamo di vedere le carte. Non posso rilevare però che la replica di Maino sia molto stizzita nei toni ma si guardi bene dall'entrare nel merito concreto dei nostri rilievi. Forse perché abbiamo colpito nel segno?». Ad ogni modo oggi nel primo pomeriggio è giunta anche la presa di posizione dei ragazzi del Bocciodromo che affidano il loro pensiero alla loro pagina Facebook: «Non è certo un segreto che le esperienze e le idee che hanno trovato casa al Bocciodromo negli ultimi anni siano particolarmente scomode per la giunta che governa la città. Non è un mistero nemmeno che il bando indetto dall'amministrazione per l'assegnazione dello spazio di Via Rossi 198 sia un tentativo di cancellare quelle esperienze e quelle idee».

Poi un secondo addebito. «L'interrogazione formulata da alcuni membri del consiglio comunale ed apparsa sulla stampa... conferma gli interrogativi che in molti si sono posti in questi mesi: prendiamo per esempio il caso paradossale di una associazione che partecipa al bando senza nemmeno aver compiuto un sopralluogo. Ma a questo punto paradossale rischia di essere l'intera vicenda. Da un lato siamo infatti in trepidante attesa delle motivazioni alla base del repentino cambio di commissione di cui ci è giunta notizia ufficiosa dai media locali».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bocciodromo, deflagra la polemica sul bando

VicenzaToday è in caricamento