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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caccia nel Veneto, la magistratura blocca l'apertura anticipata

La sospensiva è stata adottata ieri dal Tar regionale che congela così il provvedimento fortemente voluto dalla giunta Zaia: stizza da parte del mondo venatorio, vicentino in primis, mentre esulta il fronte animalista

Il Tar veneto con un provvedimento che porta la data di ieri 31 agosto ha detto no alla «preapertura della caccia» concepita a palazzo Balbi accogliendo così le richieste del mondo animalista. La decisione che in terra berica interessa migliaia e migliaia di doppiette è stata accolta con stizza dal mondo venatorio vicentino mentre la galassia ecologista ha salutato con favore la decisione.

PARLA PALAZZO BALBI
Ma come ha preso la decisione la giunta regionale che molto aveva scommesso sulla deroga concepita dalla amministrazione regionale del Veneto per anticipare la caccia ad alcune specie? A commentare la scelta per la quale hanno optato i giudici amministrativi è stato l'assessore alla caccia Giuseppe Pan. In una nota redatta stamani lo stesso assessore si dice spiaciuto del fatto che la decisione del Tar «che risponde in modo puntuale e solerte alle istanze dei ricorrenti senza peraltro entrare nel merito del bilanciamento degli opposti interessi». E ancora: «Convocherò con urgenza le associazioni del mondo venatorio per informarle e valutare insieme le prossime azioni da intraprendere in sede amministrativa e legale». Sul piano giuridico per l'appunto la scelta del Tar è un provvedimento di sospensiva che non entra, al momento, nel merito dei provvedimenti adottati dalla Regione Veneto. Epperò poiché la preapertura cadeva in questi giorni (il calendario venatorio ordinario non è stato modificato peraltro) avrebbe poco senso procedere nella vertenza perché comunque l'effetto di blocco si è già di fatto dispiegato.

I MAL DI PANCIA
Sulla pagina Facebook di Confavi, uno dei più importanti raggruppamenti venatori del Veneto (la sede è a Thiene nel Vicentino, l'associazione da sempre è vicinissima all'eurodeputato di Fdi Sergio Berlato) i commenti salaci nei confronti del tribunale non sono mancati: ma non sono mancate nemmeno le frecciatine a Pan, considerato, per di più a pochi giorni dalle elezioni regionali, poco efficace nel caso di specie.

IL CONSIGLIERE ECODEM
Ben più articolata invece è la presa di posizione di Andrea Zanoni, un consigliere regionale trevigiano (milita negli «Ecodem», la corrente ambientalista del Pd) da sempre vicino al mondo animalista: «Con il decreto cautelare monocratico 379-2020», viene di fatto bloccato «il calendario venatorio nella parte relativa alla caccia che la regione Veneto aveva illegittimamente deciso di far partire» in anticipo «ovvero da mercoledì 2 settembre» per alcune specie: ossia per la tortora selvatica, specie in difficoltà di conservazione a livello europeo nonché per alcuni corvidi come la gazza, la ghiandaia, la cornacchia grigia e la cornacchia nera.

«Per cinque specie quindi - si legge in un intervento del consigliere pubblicato in mattinata sul suo blog - viene così bloccata la cosiddetta preapertura concessa dal Veneto in deroga alla legge nazionale nonostante l'apertura generale della stagione venatoria sia prevista per la terza domenica di settembre, ovvero il 20 settembre, giorno che coincide con le elezioni regionali. Ora il Tar esaminerà collegialmente la questione il 23 settembre e così tutti i giorni di preapertura ossia 2, 3, 5, 6 e 7 settembre 2020 per queste specie salteranno definitivamente». Secondo Zanoni si tratta di una bocciatura che il presidente del Tar del Veneto «ha adottato grazie al ricorso delle associazioni Lac, Wwf Italia, Lipu, Lav, ed Enpa. Ricorso che oltre a concentrarsi sulla preapertura, pone ben cinque motivi» di opposizione «come la mancanza di un piano faunistico venatorio aggiornato». Per Zanoni, politicamente parlando, si tratta per una «batosta» soprattutto per il governatore leghista «Luca Zaia».

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