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Caso Altivole-Spv, Arpav: l'ente ha agito rispettando la norma

Nella ennesima querelle giudiziaria attorno ai cantieri della Pedemontana l'agenzia ambientale, denunciata da una famiglia di espropriati, spiega di avere agito correttamente

In relazione alla denuncia contro Arpav Treviso indirizzata alla magistratura dalla famiglia Piccolotto nell'ambito di una annosa querelle sulla Spv, la stessa Arpav precisa di essersi comportata con scrupolo attenendosi al dettato della legge. È questo il contenuto di una nota della direzione generale della agenzia ambientale veneta diramata questa sera.

L'ANTEFATTO
Il caso per vero era deflagrato il 27 settembre quando Giuseppe Piccolotto (uno dei tanti espropriati), assistito dall'avvocato Giorgio Destro del foro padovano, aveva depositato alla procura di Treviso una dettagliata denuncia in cui lamentava una condotta scorretta da parte di Arpav. Questa era stata presa di mira prima per non aver prodotto una serie di documenti (e poi per averli negati con la motivazione che le analisi ad essi riferite non sarebbero mai state effettuate) sebbene tali documenti fossero stati richiesti dal consulente del giudice nell'ambito di un procedimento civile che vede al centro del contendere i Piccolotto ed un cantiere della Superstrada pedemontana veneta (meglio nota come Spv: si tratta dell'arteria che dovrebbe connettere Spresiano a Montecchio Maggiore). Il cantiere, che si trova a Altivole (piccolo comune della Marca a pochi kilometri da Montebelluna), è uno dei tanti tra il Trevigiano e il Vicentino sono finiti al centro di polemiche infinite. Della denuncia dei Piccolotto peraltro si era occupato diffusamente Vicenzatoday.it del 27 settembre.

LA REPLICA
L'Arpav però replica e con una nota della direzione generale fa sapere la sua. «L’Agenzia regionale per la protezione e prevenzione ambientale - si legge nel dispaccio - ha il dovere, nell’ambito delle proprie funzioni di polizia giudiziaria e in particolare in caso di indagini delegate dalla Procura della repubblica, di mantenere il segreto d'ufficio come previsto dal codice di procedura penale. In questi casi è obbligatorio attenersi strettamente alle indicazioni ricevute dalla Procura».

LA PRECISAZIONE
Nell'ambito della vicenda scaturita dalla denuncia dei Piccolotto è la stessa Arpav a fare rilevare come l'ente abbia tenuto una condotta improntata al pieno rispetto della disciplina vigente. Più nel dettaglio nella nota si riporta che «Arpav sta operando in maniera conforme alla legge... attenendosi strettamente ai nulla osta ricevuti dalla Procura». Per una più ampia comprensione degli eventi chi scrive aveva chiesto di potere intervistare i diretti interessati: a questa richiesta però Arpav ha preferito non dare seguito.

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