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Caldo e umidità, l'invito della Fiom Veneto: "Aziende garantiscano salute e sicurezza dei dipendenti"

Silvestri: "L’alta temperatura è un fattore di rischio molto importante per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori"

La Regione Veneto sabato 8 luglio ha dichiarato lo stato di allarme climatico per disagio fisico per le giornate del 10 e dell’11 luglio a causa del caldo intenso scoppiato in questi giorni. Uno stato di allarme che tocca da vicino i lavoratori.

"È bene ricordare che sono ancora tantissimi i luoghi di lavoro in cui purtroppo non sono previste misure particolari di contrasto a questi fenomeni sempre più frequenti e intensi, effetto dei cambiamenti climatici in atto - spiega il segretario generale della Fiom del Veneto Antonio Silvestri - Per questo occorre rivendicare (anche nella predisposizione del Documento Valutazione dei Rischi dove ancora questo non si è fatto), misure che vanno dall’adeguato rifornimento di acqua fresca, all’istituzione di ulteriori pause e la predisposizione di luoghi di ristoro adeguati, il cambiamento dell’orario di lavoro in fasce orarie più fresche, fino ad arrivare anche all’interruzione e alla sospensione del lavoro dove le misure precedenti non abbiano raggiunto il risultato sperato e dove il microclima metta in pericolo la loro sicurezza".

"L’alta temperatura - proseguono - è un fattore di rischio molto importante per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e come tale deve essere trattato dalle aziende che hanno responsabilità della loro sicurezza”.

"Facendo un esempio pratico con una temperatura di 35° e un’umidità del 50% - sottolineano - significa: pericolo, grande disagio, Evitare sforzi. Cercare un luogo fresco ed in ombra. Probabili crampi o spossatezza da calore. Possibile colpo di calore in seguito a prolungata esposizione al sole e/o attività fisica”.

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